La Cattedrale di Caltabellotta
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Le opere che rivestono grande importanza artistica e storica sono: la Cappella della Madonna della “Catena”, la Cappella del Crocifisso ligneo, la Cappella di San Lazzaro vescovo e della Maddalena, la Cappella della Madonna della consolazione, la Cappella dell’ultima cena, la quinta cappella resta ancora oggi vuota memore del suo passato d’abside della prima chiesa proto cristiana, il fonte battesimale, l’acquasantiera, San Benedetto, la Madonna della Neve sull’altare maggiore.
La cappella della Madonna della “Catena”. Opera per maestosità, per completezza e per la sua bellezza di non poca importanza. Questa collocata magnificamente nella prima cappella, riveste grande importanza artistica. L’opera è stata realizzata da Antonino Ferraro nel 1590 circa. Sull’arcata frontale esterna, è rappresentata l’Assunzione della Madonna tra gli angeli e sulle due colonne laterali sono rappresentati i profeti Geremia ed Isaia. L’interno della cappella è ripartito in due piani di lavoro. In basso degli affreschi che parlano dell’Esodo e del popolo ebraico. A destra, è rappresentata la regina Ester eroina ebraica, con in mano il trofeo della testa del re Oloferne e la rappresentazione del miracolo dell’acqua che scaturisce dal colpo di bastone dato da Mosè sulla roccia nel deserto. A sinistra si vede il Faraone Radamesse II che insegue gli Ebrei e Mosè nell’atto di aprire il passaggio nel Mar Rosso. Sopra a contorno della Madonna d’Antonimo Ferraro, detta della “Catena” del 1598, il Ferraro rappresenta, a grandezza naturale, San Giovanni Battista e San Girolamo, Sant’Antonio di Padova, San Rocco, San Placido, Santa Barbara, Sant’Onofrio detto “Lu pilusu”, San Crispino, San Crispiniano, Santa Marta, Santa Cecilia e San Sebastiano. La volta della stessa cappella è affrescata tra i bassorilievi, con motivi decorativi di raffinata fattura che hanno una somiglianza con gli affreschi della villa di Nerone e quelli Pompeiani. Le due colonne laterali sono affrescate a rosoni con rappresentazioni di simbologie. In particolare, sul lato destro, è rappresentato un rosone, dentro il quale si vede un fanciullo in monocromo viola scuro, che in posizione di rilassamento e di tranquillità rappresenta i fanciulli morti in tenera età e battezzati, che vanno in Paradiso. Sull’opposta colonna è rappresentato internamente lo stesso motivo, ma contrastante nella posizione del fanciullo che è meno rilassata ed intristita e rappresenta i bimbi che vanno nel limbo. A rifinitura dell’opera resta la balaustra in alabastro restaurata dal Maestro Salvatore Rizzuti di Caltabellotta. |
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